PERCHE' QUESTO SITO

Il sito nasce dalla voglia di raccontare la storia di nostro padre, stimato professore ed onesto amministratore della nostra Città, violentemente strappato alla vita ed alla famiglia dalla mano dell'uomo! Un sito per imprimere nella memoria volti e nomi, un sito per raccogliere altre storie ed altri nomi, un sito per non dimenticare, un sito per dare informazioni a chi nella rete cerca informazioni su medici e reparti, un sito che non ha paura di raccontare un tragedia ... affinchè ciò non accada più!

venerdì 7 dicembre 2012

ALTRA VITTIMA ... STESSA FIRMA!


ANNALISA aveva 22 anni. Morì a Careggi il 9 luglio 2003 fra atroci sofferenze per le complicazioni di una appendicite non tempestivamente diagnosticata. Serena era una studentessa di medicina. Nel gennaio 2001 si accorse che dietro la schiena le era spuntato un neo. Si fece subito visitare e operare. Il 30 gennaio 2001 il neo fu esaminato nel laboratorio di anatomia e istologia patologica dell' ospedale di Ponte a Niccheri. Il referto istologico fu incoraggiante. «Nevo melanocitico», non melanoma. Ma nel 2004 Serena si accorse della comparsa di un nodulo in corrispondenza della cicatrice. Venne operata di nuovo e questa volta la diagnosi fu drammatica: melanoma maligno. La chemioterapia risultò a quel punto tardiva. Le metastasi erano incurabili. Serena morì il 9 aprile 2005. Non aveva ancora 30 anni. Ieri per la morte di Annalisa sono stati condannati in tribunale per omicidio colposo a pene fra 8 e 6 mesi un medico del pronto soccorso di Careggi, Saverio Reddavive, due chirurghi (Giuseppe Manca e Luigi Presenti)
e due ginecologi (Maria Grazia Fallani e XXXXXXX), accusati di non aver diagnosticato tempestivamente una appendicite acuta che si complicò in peritonite purulenta generalizzata, e di aver ritardato l' intervento di appendicectomia. Assolti due specializzandi, uno dei quali difeso dall' avvocato Falvia Maggini. «La sentenza è la risposta a una domanda di giustizia durata sei anni», ha commentato l' avvocato di parte civile Sigfrido Fenyes. Per la morte di Serena, la studentessa di medicina uccisa dal melanoma, ieri è stato rinviato a giudizio per omicidio colposo un anatomo-patologo dell' ospedale di Ponte a Niccheri, il dottor Carmelo Urso, responsabile, secondo le accuse, della prima diagnosi, rassicurante ma sbagliata. «Dimostreremo l' innocenza del mio assistito durante il processo», ha dichiarato il suo difensore Paolo Ghetti. Per contro, l' avvocato Cecilia Turco, che assiste il padre di Serena, sottolinea che nel 2004 all' Istituto Humanitas di Milano furono riesaminati anche i preparati istologici del 2001 e la conclusione fu che si trattava già allora di un «melanoma superficiale». Secondo le accuse, una diagnosi corretta avrebbe consentito alla giovane donna di sottoporsi a cure immediate per contrastare l' insorgere di metastasi.
(http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/03/03/mori-per-un-neo-medico-giudizio.html)