PERCHE' QUESTO SITO

Il sito nasce dalla voglia di raccontare la storia di nostro padre, stimato professore ed onesto amministratore della nostra Città, violentemente strappato alla vita ed alla famiglia dalla mano dell'uomo! Un sito per imprimere nella memoria volti e nomi, un sito per raccogliere altre storie ed altri nomi, un sito per non dimenticare, un sito per dare informazioni a chi nella rete cerca informazioni su medici e reparti, un sito che non ha paura di raccontare un tragedia ... affinchè ciò non accada più!

domenica 9 dicembre 2012

ESPERIENZA VISSUTA NELL’OSPEDALE “PERRINO” REPARTO DI CHIRURGIA GUIDATO DAL SIG. GIUSEPPE MANCA.

LA "LETTERA APERTA" DA ME SCRITTA SULLA VICENDA CHE HA VISTO LA MORTE DI MIO PADRE, DEGENTE PRESSO IL REPARTO DI CHIRURGIA DIRETTO DA GIUSEPPE MANCA, E' STATA TEMPORANEAMENTE ELIMINATA PER ESSERE MODIFICATA IN ALCUNE PARTI, COSI' COME INDICATO POCHI ISTANTI ADDIETRO DAL GIUDICE.
Roberto Schifone 

sabato 8 dicembre 2012

ALTRA VITTIMA, STESSA FIRMA!


PISA. Cinque medici di due diversi ospedali - Campo di Marte di Lucca e Careggi di Firenze - sono stati rinviati a giudizio per la morte di una giovane infermiera professionale. Il decesso è avvenuto dopo una degenza durata un mese e mezzo nel corso della quale, stando all’accusa, ci sarebbero stati ritardi e negligenze su valutazione della malattia, diagnosi e interventi chirurgici. A causare il decesso sarebbe stato un aneurisma all’arteria splenica (quella all’altezza della milza) localizzato in ritardo. A nulla sarebbe servito, a quel punto, - secondo la Procura di Lucca - l’intervento all’arteria: l’infermiera, infatti, è morta una settimana dopo l’operazione per complicazioni polmonari e cardiache. Alessia Nannetti, 23 anni, residente a Capannori si era resa conto dell’imminente fine tanto da parlarne ai familiari: al padre Antonio, 56 anni, che abita a San Filippo, alla sorella Ilaria di 26 e al convivente che nel suo ricordo e per ottenere giustizia si sono tutti costituiti parte civile. La tragedia si consumò il 6 marzo 2002 all’ospedale di Careggi, ma le sofferenze della giovane infermiera iniziarono alla fine di gennaio dello stesso anno. Il sostituto procuratore Antonio Mariotti ha chiesto e ottenuto dal gip Alessandro Dal Torrione il rinvio a giudizio con l’accusa di omicidio colposo nei confronti di Francesca Faraco, 44 anni, di Pisa, all’epoca dei fatti radiologa all’ospedale Campo di Marte; Paolo Bortolotti, 47 anni, residente alla SS. Annunziata, allora medico del reparto di chirurgia del Campo di Marte; Giuseppe Manca, 50 anni, fiorentino, in quel periodo medico dell’unità ospedaliera di chirurgia generale donne a Careggi;

GIUSEPPE MANCA: CONDANNATO PER DUE OMICIDI!

BRINDISI - Il concorso per la nomina del primario della divisione di Chirurgia del Perrino, indetto dalla Asl ad ottobre 2008, finisce in procura per effetto di un esposto che getta ombre sulla selezione. Dubbi, tutti da verificare, intorno alla scelta ultima del direttore generale Rodolfo Rollo, caduta sul dottor Giuseppe Manca, chirurgo di San Pancrazio Salentino a lungo di stanza al Careggi di Firenze. Il dirigente è stato condannato in primo grado in due procedimenti penali per omicidio colposo insieme all' équipe dell' ospedale fiorentino, per la morte di due giovanissime pazienti. Nella domanda per la partecipazione al concorso indetto dalla Asl brindisina, nel quale si chiedeva se i candidati avessero riportato condanne penali, e di specificare "eventuali precedenti penali a carico", Manca non disse d' essere imputato.
(fonte:http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/12/17/un-esposto-sul-concorso-chirurgia.html)

venerdì 7 dicembre 2012

CONDANNA PER I CHIRURGHI DEL PERRINO BARNABA-PICCIONE-GRECO


“Omicidio colposo per la morte di una donna di 79 anni”: il Tribunale di Brindisi ha condannato tre medici dell’ospedale Perrino a un anno, pena sospesa, per il decesso di Agnese Patti, avvenuto il 14 gennaio 2007, dopo due interventi chirurgici nell’arco di undici giorni, arrivando alla stessa conclusione del pm e della famiglia della pensionata, sul piano della responsabilità. La sentenza. Negligenza, imperizia e imprudenza sono state contestate e affermate in relazione all’operato svolto da Francesco Barnaba, per il quale il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a otto mesi, Giovanni Greco e Mauro Piccione, per i quali sono stati invocati sei mesi, ritenuti responsabili “in cooperazione colposa tra loro”.

ALTRA VITTIMA ... STESSA FIRMA!


ANNALISA aveva 22 anni. Morì a Careggi il 9 luglio 2003 fra atroci sofferenze per le complicazioni di una appendicite non tempestivamente diagnosticata. Serena era una studentessa di medicina. Nel gennaio 2001 si accorse che dietro la schiena le era spuntato un neo. Si fece subito visitare e operare. Il 30 gennaio 2001 il neo fu esaminato nel laboratorio di anatomia e istologia patologica dell' ospedale di Ponte a Niccheri. Il referto istologico fu incoraggiante. «Nevo melanocitico», non melanoma. Ma nel 2004 Serena si accorse della comparsa di un nodulo in corrispondenza della cicatrice. Venne operata di nuovo e questa volta la diagnosi fu drammatica: melanoma maligno. La chemioterapia risultò a quel punto tardiva. Le metastasi erano incurabili. Serena morì il 9 aprile 2005. Non aveva ancora 30 anni. Ieri per la morte di Annalisa sono stati condannati in tribunale per omicidio colposo a pene fra 8 e 6 mesi un medico del pronto soccorso di Careggi, Saverio Reddavive, due chirurghi (Giuseppe Manca e Luigi Presenti)

giovedì 6 dicembre 2012

MIA ZIA TRATTATA COME UN CAPO DI BESTIAME!


Il Sig. Giuseppe Manca, sempre con metodo laparoscopico, stava per mietere un'altra vittima: mia zia!Doveva affrontare una semplice colicistectomia, per l'incompetenza di questa "equipe medica" ha subito 3 interventi ed ha sofferto tantissimo. La zia si è salvata grazie alla mia insistenza e quella di mia madre, l'abbiamo trasportata d'urgenza presso l'ospedale di castellana grotte che con saggezza ha preferito mandarla a Torino. E' stata operata nuovamente d'urgenza per via dei dotti biliari ostruiti, malamente cuciti nella prima operazione da macelleria condotta dall'equipe Manca! A Torino l'hanno salvata per miracolo. In breve questa è la storia di mia zia, trattata come un capo di bestiame da queste bestie dell'equipe di GIUSEPPE MANCA e che per fortuna può ancora raccontare questa terribile esperienza certa di non mettere mai più piede nel reparto di CHIRURGIA GENERALE dell'Ospedale Perrino di Brindisi.
(contributo firmato da Oria)